Un piccolo, prezioso documento sulla pasta e sui pastai siciliani, testimonianza, anche, di come si faceva imprenditoria in Sicilia, nell'Ottocento e meta' del Novecento. Figlio di due famiglie di pastai, l'autore parla della storia della pasta in Sicilia, come un romanzo, partendo dal 1100 e arrivando ai giorni nostri, portando alla luce, con documenti alla mano, il successo e il declino di numerosi pastifici siciliani, che hanno dovuto soccombere a quelli delle regioni settentrionali, molto più grandi, più all'avanguardia, meno artigianali. " Il sogno dei pastai di Sicilia, la terra dove e' nata la pasta, e' stato portato via dall'inesorabile scorrere del tempo".
L'amore dell'autore nei confronti della cultura della pasta e' dimostrato anche dal fatto di aver donato i più antichi documenti del Pastificio Russo all'Archivio Digitale Reggiane, tenuto dall'Università di Modena e Reggio Emilia, rendendolo fruibile a studenti e ricercatori. Le Officine Meccaniche Reggiane di Reggio Emilia, infatti, erano i fornitori degli impianti con cui si produceva la pasta siciliana e furono i costruttori di una macchina industriale la pulitrice delle semole (all'interno del libro numerose immagini ricordano l'iter di produzione) che per anni ha contribuito a produrre pasta alimentare a Termini imerese e in Sicilia.
da Civiltà della Tavola, n. 285 settembre 2016, rivista dell'Accademia Italiana Della Cucina.
Cari lettori,
oggi voglio proporvi l’intervista a uno scrittore siciliano che ha pubblicato un libro molto particolare per rendere onore alle tradizioni del nostro paese, studiando la storia gastronomica e l’etnostorica della pasta, alimento invidiatoci da tutto il mondo.
Nunzio Russo, originario di Palermo, discende da antichi produttori di pasta alimentare siciliana; sin dall’adolescenza si è accostato all’attività imprenditoriale paterna e oggi è un affermato imprenditore.
Da tempo raccoglie testi antichi e classici trasferendoli su supporto elettronico a vantaggio delle future generazioni e collabora con alcuni giornali e riviste. Si è fatto conoscere ai lettori con il Premio letterario Elmo nel 2014 grazie al romanzo La Voce del Maestrale, giunto ormai alla sua quarta edizione.
Il Romanzo della Pasta Italiana, pubblicato nel 2015, è un saggio sulla storia e le vicende del Made in Italy più famoso nel mondo. Le sue opere sono arricchite dalle edizioni tradotte in lingua inglese.
Lo abbiamo incontrato e intervistato per voi:
Da dove nasce l’idea di scrivere “Il romanzo della pasta italiana”?
Sono stato invitato a Taormina per raccontare come nascevano e si affermavano le aziende famigliari italiane che nell’ottocento hanno dato il via al Made in Italy più famoso: quello della pasta, la regina della Dieta Mediterranea. Tali aziende, alcune davvero importanti, in prevalenza avevano sede nel mezzogiorno d’Italia e in particolare in Sicilia. Il pubblico di quell’occasione era costituito dagli studenti della University Of Minnesota in viaggio di studio nel nostro paese. Negli Stati Uniti c’è molta attenzione riguardo il cosiddetto family bussines, tanto da farne materia di studio, perché considerato in grado di competere con le grosse compagnie multinazionali in alcuni settori produttivi o del commercio. Da quell’incontro con i ragazzi d’oltreoceano nasce il progetto di Il Romanzo della Pasta Italiana.
Questo libro è diverso da quelli che ha scritto precedentemente; cosa ha voluto trasmettere ai suoi lettori?
La pasta è un ritaglio oltremodo essenziale della memoria e della civiltà italiana, non solo di quella gastronomica e più popolare. Da qui l’elogio a tutti quelli che con il proprio lavoro hanno lasciato un messaggio alle nuove generazioni e oggi hanno giusto riposo. Un invito anche ai nuovi imprenditori come a tutti i giovani, donne e uomini, affinché possano meditare. Fare impresa non è un gioco. E’ una missione supportata da onestà e da capitali. Bisogna essere pronti a perdere tutto e avere la forza di resistere alla prepotenza.
Cosa le ha lasciato questa esperienza di ricerca?
Il Romanzo della Pasta Italiana è un saggio legato all’etnostoria. Nella ricerca mi sono affidato a diverse fonti, spaziando da quelle canoniche in forma scritta alle tradizioni orali. Dunque non è stato uno studio del passato fine a se stesso, ma un’analisi del presente basata sulla retrospezione e le manifestazioni della cultura popolare. Come spesso avviene quando uno scrittore di romanzi sviluppa un’inchiesta incontra uomini che lasciano il segno e realizzano fatti. Ho ringraziato, citando tutti. Ma, in verità, doveva essere un elenco molto più co
Buon divertimento. Anzi, buon viaggio!
Maria R. Bordihn, Il Falco di Svevia, Tropea, Milano 2005
Cochran/Murphy, Re per Sempre, Longanesi, Milano 1992
Glean Meade, Le Sabbie di Saqqara, Piemme, Casale Monferrato (AL) 1999
Erwin Rommel, Guerra senza Odio, Garzanti, Milano 1963
Hernest Hemingway, Vero all’alba, Mondadori, Milano 1999
Gen. Paolo Puntoni, Parla Vittorio Emanuele III, Il Mulino, Bologna 1993
Siti di autori Preferiti
Piera Rossotti Pogliano – La vita umana è il più grande soggetto narrativo, forse l’unico.
Il mestiere di scrivere – I consigli di Luisa Carrada per gli scrittori del web.
Innamoratevi! La scrittura è un atto d’amore. E’ il frutto creativo della passione verso cio’ che narrate, verso gli occhi che vi leggeranno domani, verso voi stessi e le personeche incontrerete con i vostri libri. La passione vi renderà scrittori.
Intervento dello scrittore Nunzio Russo alla tavola rotonda organizzata da Contrappunto Literary Management dal titolo ‘Decalogo per lo scrittore contemporaneo’. Salone Internazionale del Libro di Torino, 13 maggio 2011. Moderatrice: Natascia PaneIntervento dello scrittore Nunzio Russo alla tavola rotonda organizzata da Contrappunto Literary Management dal titolo ‘Decalogo per lo scrittore contemporaneo’. Salone Internazionale del Libro di Torino, 13 maggio 2011. Moderatrice: Natascia Pane
Siate uomini prima che scrittori: create un’identita’ condivisa tra la vostra parola e la vostra vita.
Intervento dello scrittore Nunzio Russo alla tavola rotonda organizzata da Contrappunto Literary Management dal titolo ‘Decalogo per lo scrittore contemporaneo’. Salone Internazionale del Libro di Torino, 13 maggio 2011. Moderatrice: Natascia PaneIntervento dello scrittore Nunzio Russo alla tavola rotonda organizzata da Contrappunto Literary Management dal titolo ‘Decalogo per lo scrittore contemporaneo’. Salone Internazionale del Libro di Torino, 13 maggio 2011. Moderatrice: Natascia Pane
Sempre confessare una colpa è atto di giustizia. Poi, questa volta sono stato davvero un monello. Invece di recensire uno splendido romanzo di Piera Rossotti Pogliano, ho scritto un mio personale diario di questa lettura. Sono state giornate piacevoli, di approfondimento, e finanche di riflessione su certi aspetti della mia vita e dettati da ogni singola pagina. ll risultato è un commento, e quindi molto più di una qualunque e dottrinale critica. Nulla di quanto si trova in giro. E’ questo il dono ricevuto da “Il diario intimo di Filippina De Sales Marchesa di Cavour”.
DIARIO DI UNA LETTURA
comincio col congratularmi per il successo riscosso dalla tua opera letteraria, poiché sei già alla III Edizione. Raccontaci come è questa tua esperienza artistica.
RISPOSTA:
Vivo quest’avventura con giusto equilibrio. Anni addietro, una scrittrice che personalmente adoro mi ha spiegato qualcosa sempre attuale. Un’opera è dell’autore fin quando non è pubblicata. Poi, diventa dei lettori. E’ come il taglio del cordone ombelicale all’atto della nascita. Sono i lettori che fanno di un libro un successo (grande o piccolo), e di chi l’ha scritto uno scrittore.
RISPOSTA:
cell. 320.6213118
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