Tratto da La Voce del Maestrale
"Nino Ventura scendeva da Mezzocannolo e affrontava i chilometri in discesa che lo separavano da Granata. Aveva comprato una motocicletta per i suoi spostamenti. Era una Iso Rivolta 125 bicilindrica. Gli occhi gli lacrimavano abbondantemente. aveva vegliato, e poi si era appisolato prima dell’alba e non aveva sentito il suono della sveglia. era in ritardo. Alle sei del mattino doveva essere al pastificio, per aprire la porta agli operai che terminavano il turno di notte e si trovavano chiusi dentro la fabbrica. L’aveva decretato il barone trent’anni addietro, quando c’era la fame e la gente rubava molto piu’ di adesso, per quanto il furto per mangiare non fosse necessario ai dipendenti dei Musumeci". (cit. La Voce del Maestrale)
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