Il suo primo romanzo, già in III Edizione uscita a Ottobre 2012 e targata EEE-Edizioni Esordienti E-book, ha il titolo de
La voce del maestrale” ed è da subito apprezzato ovunque.
La storia, frutto di fantasia, benché due eventi storici di grande importanza e assolutamente veritieri come la battaglia di Cheren avvenuta nel 1941 in Eritrea durante la Seconda Guerra Mondiale e la riunione dei pastai che volevano costruire il pastificio più grande d’Italia nel 1963, è ambientata in un piccolo paese della Sicilia fino a spostarsi in Africa nel corso del XX secolo.
Una storia di grande passione e dignità. Un racconto sulla produzione della pasta e sulle tradizioni di paese, sugli ideali dell’onore, del rispetto e della vita, una lezione che si racconta affrontando argomenti molto attuali e di certo interesse collettivo.
Ma parliamone direttamente con l’autore.
Salve Nunzio,
comincio col congratularmi per il successo riscosso dalla tua opera letteraria, poiché sei già alla III Edizione. Raccontaci come è questa tua esperienza artistica.
RISPOSTA:
Vivo quest’avventura con giusto equilibrio. Anni addietro, una scrittrice che personalmente adoro mi ha spiegato qualcosa sempre attuale. Un’opera è dell’autore fin quando non è pubblicata. Poi, diventa dei lettori. E’ come il taglio del cordone ombelicale all’atto della nascita. Sono i lettori che fanno di un libro un successo (grande o piccolo), e di chi l’ha scritto uno scrittore.
Innanzitutto perché l’hai intitolata “La voce del maestrale”?
RISPOSTA:
Nella mia Sicilia ci sono tanti contrasti come in tutti i luoghi di rara bellezza:  il bene e il male,  la ricchezza e la miseria, il fresco e il caldo. La natura ha pure le sue contraddizioni, e finanche i venti non fanno eccezione. La temperatura – soprattutto d’estate – alle volte supera di molto i quaranta gradi, portata a quel livello dal caldo vento di scirocco, che raggiunge l’isola dalle regioni sahariane d’Africa. Quando avviene questo, non hai riparo alcuno. Puoi soltanto prendere un granita di limone. Dopo qualche giorno, e per fortuna, da nord arriva il maestrale e tutto cambia. Te ne accorgi subito dal mare, dal mutare delle onde di superficie. Così arriva quel fresco che ritempra e dona nuovo vigore. Vado sempre in riva al mare quando giunge il maestrale, d’estate o d’inverno. Io lo amo.
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