Ambientato tra la Sicilia e l’Africa tra il 1910 e il 1996, “La voce del maestrale” (2005) di Nunzio Russo mette in luce la Sicilia produttiva, quella che, tra fine Ottocento e prima metà del Novecento, si contraddistingueva per la produzione di pasta. È un romanzo in parte autobiografico, giunto alla quarta edizione, grazie al quale l’autore lo scorso settembre ha vinto il Premio Elmo 2014 – Sezione Scrittori (Rizziconi RC).

Si narra la saga familiare dei Musumeci, che si sviluppa tra eventi storici di rilievo come le guerre mondiali, il ventennio fascista e la campagna d’Africa. Salvatore Musumeci, mugnaio di Granata, è riuscito ad arricchirsi grazie al suo duro lavoro e a ottenere il titolo nobiliare di barone
di Mezzocannolo. Il suo non sottostare al principe di Granata, senatore del Regno d’Italia, proprietario della maggior parte dei molini della zona, lo porterà a una morte barbara per mano di un mafioso. Il mulino passa al figlio Vincenzo che comincia a produrre semole da pasta e fonda il Pastificio Musumeci ottenendo ottimi guadagni. Le vicende della famiglia proseguono, profondamente legate al pastificio e alla storia dei produttori di pasta dell’Isola.
 
Una vicenda narrata con una prosa elegante che descrive la storia e la vita di uomini e di donne che hanno fatto l’imprenditoria del Sud. Ma è anche una storia profondamente legata al mondo della pasta, alla nascita e allo sviluppo del Made in Italy più famoso.
 
Titolo: La voce del maestrale
Pagine: 458
Edizioni Esordienti Ebook, 2014 IV ed.
ISBN: 978-88-6690-214-0
Prezzo edizione cartacea: 17,00 euro
Prezzo edizione e-book: 2,99 euro
Modalità di acquisto: www.nunziorusso.it

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