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Nunzio Russo

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L’Associazione Arte & Cultura a Taormina e Babilonia Officina Culturale presentano nell’incantevole giardino di Via Timoleone, giovedì 17 ottobre alle ore 17.30, il romanzo di Nunzio Russo “La voce del maestrale”.
“La Voce del Maestrale” – come dice lo stesso autore- “è il romanzo di quella borghesia siciliana operosa che, tra l’800 e buona parte del ’900, ha costruito la buona sorte e le fortune di tanta gente di qui. Gente che si è anche opposta al male delle mafie, senza compromessi. Uomini e donne che vivono e amano, permeati dai valori più sacri racchiusi nel cuore di ciascuno. Insomma, il romanzo è la parte migliore di tutti noi, gente del sud”.

Nunzio Russo narra con una prosa elegante la storia di alcuni uomini che hanno fatto l’imprenditoria del Sud con enormi difficoltà e che hanno dovuto soccombere soprattutto a causa dei costi di trasporto e dell’assenza di una rete autostradale ai produttori delle regioni settentrionali ad aziende molto più grosse, più all’avanguardia e vicine ai mercati.

La grandezza di quest’opera sta nel portare alla luce con documenti alla mano la chiusura di oltre quarantacinque piccole industrie nella zona di Termine Imerese e nel raccontare con grande amore è la saga familiare dei Musumeci che si sviluppa tra eventi storici d’interesse rilevante, come la prima e la seconda guerra mondiale, il ventennio fascista, la campagna d’Africa, lo sbarco in Sicilia delle truppe americane, l’avvento della Repubblica, il boom economico e ciò che ne consegue.

Taormina. L’Associazione Arte & Cultura a Taormina e Babilonia Officina Culturale presentano nel giardino di Via Timoleone, giovedì 17 ottobre alle ore 17.30, il romanzo di Nunzio Russo: “La voce del maestrale”. “La Voce del Maestrale”, come spiega lo stesso autore, “è il romanzo di quella borghesia siciliana operosa che, tra l‘800 e buona parte del ‘900, ha costruito la buona sorte e le fortune di tanta gente di qui. Gente che si è anche opposta al male delle mafie, senza compromessi. Uomini e donne che vivono e amano, permeati dai valori più sacri racchiusi nel cuore di ciascuno. Insomma, il romanzo è la parte migliore di tutti noi, gente del sud”. Nunzio Russo narra con una prosa elegante la storia di alcuni uomini che hanno fatto l’imprenditoria del Sud con enormi difficoltà e che hanno dovuto soccombere soprattutto a causa dei costi di trasporto e dell’assenza di una rete autostradale ai produttori delle regioni settentrionali ad aziende molto più grosse, più all’avanguardia e vicine ai mercati. La grandezza di quest’opera sta nel portare alla luce con documenti alla mano la chiusura di oltre quarantacinque piccole industrie nella zona di Termine Imerese e nel raccontare con grande amore è la saga familiare dei Musumeci che si sviluppa tra eventi storici d’interesse rilevante, come la prima e la seconda guerra mondiale, il ventennio fascista, la campagna d’Africa, lo sbarco in Sicilia delle truppe americane, l’avvento della Repubblica, il boom economico e ciò che ne consegue. L’evento è sostenuto dall’Hotel Metropole di Taormina. 

L’Associazione Arte e Cultura a Taormina e Babilonia Officina Culturale presentano nell’incantevole giardino di Via Timoleone, giovedì 17 ottobre alle ore 17.30, il romanzo di Nunzio Russo “La voce del maestrale” 

“La Voce del Maestrale” – come dice lo stesso autore – “è il romanzo di quella borghesia siciliana operosa che, tra l‘800 e buona parte del ‘900, ha costruito la buona sorte e le fortune di tanta gente di qui. Gente che si è anche opposta al male delle mafie, senza compromessi. Uomini e donne che vivono e amano, permeati dai valori più sacri racchiusi nel cuore di ciascuno. Insomma, il romanzo è la parte migliore di tutti noi, gente del sud”. Nunzio Russo narra con una prosa elegante la storia di alcuni uomini che hanno fatto l’imprenditoria del Sud con enormi difficoltà e che hanno dovuto soccombere soprattutto a causa dei costi di trasporto e dell’assenza di una rete autostradale ai produttori delle regioni settentrionali ad aziende molto più grosse, più all’avanguardia e vicine ai mercati. La grandezza di quest’opera sta nel portare alla luce con documenti alla mano la chiusura di oltre quarantacinque piccole industrie nella zona di Termini Imerese e nel raccontare con grande amore è la saga familiare dei Musumeci che si sviluppa tra eventi storici d’interesse rilevante, come la prima e la seconda guerra mondiale, il ventennio fascista, la campagna d’Africa, lo sbarco in Sicilia delle truppe americane, l’avvento della Repubblica, il boom economico e ciò che ne consegue.

È un imprenditore siciliano, ma anche uno scrittore che sta riscuotendo un successo non indifferente, dal momento in cui nella sua opera racconta, quasi in modo simbolico oltre che culturale, le meraviglie della sua terra, la Sicilia.
"La voce del Maestrale" è il romanzo di successo dello scrittore Nunzio Russo dal momento in cui ad averlo apprezzato sono coloro che ne vivono l’atmosfera in una terra ricca di storia e cultura, tradizioni e meraviglie naturali.
Il romanzo ci racconta di una famiglia di pastai siciliani che lotteranno per affermarsi nella loro terra, spesso consumata dai disagi delle difficoltà socio-economiche e dalla malavita. 

La storia si sposta per la precisione dall’Italia all’Africa nel corso degli eventi, che riguardano i suoi protagonisti. 
Ma andiamo con ordine e anticipiamo un assaggio della trama.

La storia .

Salvatore Musumeci è un mugnaio di paese che si è arricchito al punto da comprarsi il titolo di barone che dovrebbe permettegli di sentirsi più autorevole nei confronti del principe di Granata anche senatore del Regno d’Italia, oltre che considerato "signore del pane", poiché proprietario di mulini che offrono gran parte della farina per i panettieri del luogo. Tale competizione morale e una serie di eventi che si susseguono e mietono vendette e rivalità, determina la fine di Musumeci che sfocia in un assassinio, per cui il suo mulino passerà al figlio Vincenzo, il quale deciderà di passare, per ovvie ragioni e per ricominciare, alla produzione di pasta. Otterrà tanto successo sul lavoro, creando un proprio pastificio, quanta sofferenza sul profilo personale: pur sposato, Vincenzo è innamorato di Maddalena, medico missionario in Africa. I due avranno una relazione, che sfocerà con la nascita di un bambino, ma a quei tempi restare incinta di un uomo senza essere sposati è sinonimo di vergogna e Maddalena deve sposare un altro uomo. 
Questa storia, quindi, racconta di una saga familiare tanto appassionante quanto interessante poiché attraversa un secolo di storia, parlando anche di eventi importanti come le due Guerre mondiali e il ventennio fascista, la Campagna d’Africa e la caduta della monarchia.

Ma ne parliamo nello specifico con l’autore Nunzio Russo, percorrendone gli eventi e gli argomenti più salienti.

Ciao Nunzio,
mi fa molto piacere intervistarti, perché ho occasione di parlare nel dettaglio della tua opera e di tutte le ambientazioni, gli argomenti, i personaggi che racconti in essa e delle interviste che ti sono state fatte, delle presentazioni, degli eventi, di te come autore impegnato
 .

Cominciamo col dire che l’opera ha ottenuto un grosso successo, infatti è arrivata alla terza edizione, edita da EEEbook nel 2012. Ce la racconti tu, dal tuo punto di vista come autore?

Il booktrailerhttps://www.youtube.com/watch?v=dU2Fg-Xb3Xc .

RISPOSTA: 
L’idea di questo romanzo nasce dai buoni sentimenti e dall’amore sempre vivo per la Sicilia. La storia di questa terra e dei siciliani è millenaria, e assume quella delle civiltà che hanno governato l’isola nel tempo. Da qui le contraddizioni, ma anche l’unicità. La Voce del Maestrale è il romanzo di quella borghesia operosa che, tra l‘800 e buona parte del ‘900, ha co

Dell’amore è opportuno parlare di più. Sentimento alto e che oltrepassa il sentire comune dell’essere umano, è qualcosa allo stesso tempo di noto e sconosciuto. Questo è atto di sacrificio e in quanto tale, si sublima in verità. E’ rivoluzione dell’anima, chiara e stupenda. Peccato, però. Spesso non ti accorgi di avere raggiunto il cielo. Occorre una spiegazione a questa nebbia. Il percorso è lungo, e a volte non basta un’intera vita per determinare note degne d’essere ammesse nel diario intimo di ciascuno di noi.
 
Come le parti di mosaico si compongono pian piano e simili alle esistenze che scorrono turbolente al pari delle acque montane entro definiti meandri, così è lo spirito vitale. Da questa certezza è il caso di cominciare ad osservare gli eventi. Tutto è, in ogni caso, origine di superiore volontà. Dunque è atto di fede credere che avvenimenti anche in negativo hanno per fine il bene. E’ strano, e davvero, parlare di fiducia in questa triste epoca. E’ un tempo che sembra ardere passione al desiderio della sistematica distruzione della famiglia, esibendo con la violenza il crepuscolo di una civiltà dell’oppressione.
 
Altra cosa, invece, è l’amore. E’ libertà della persona, è gioia pulsante del cuore, è infinita saggezza. Nessuna cella, abolito il recinto entro cui restringere l’umanità. Diventa possibile anche qualche privazione, guardando il vissuto da qui. I giovani – per esempio – bruciano le tappe dell’età più bella, correndo oltre l’ostacolo. Convinti d’esser grandi, credono che il sentimento reale passi per l’atto fisico. E’ un falso. Un tempo c’era la rinuncia alla sensualità prima del matrimonio, ma era da questa mortificazione che nasceva ogni tenerezza. Bisogna tornare a questi valori per resistere alle prepotenze di questo mondo.
 

Nella convinzione che non tutto ciò che è nuovo è progresso, si ha il dovere d’innovare, mantenendo i migliori insegnamenti del passato. Allora meditazione e buona lettura diventano strumenti o armi per scoprire e guardare in faccia il nemico. E’ un mostro che tutto stritola per effetto della malizia propria. Oggi si chiama spread e rigore di bilancio, appena ieri era l’allegro sperpero dei pubblici denari e la lotta tra blocchi contrapposti, poco più indietro finanche il passo cadenzato delle armate naziste di ancora viva memoria. Tutto questo significa che il male è sempre lo stesso. Bisogna combatterlo con il buon esempio e confidando nell’unico Dio. Trovarlo è semplice. Chiudiamoci in una camera e preghiamo e non importa come. Preghiera è anche gemito dell’io. Quindi Lui verrà e ci condurrà per mano. Qualsiasi timore sarà soltanto ricordo e il sereno apparirà nel firmamento dell’uomo. 

Pubblicato sulla rivista L’Eco di Gibilmanna

Agosto 2013

La versione cartacea direttamente a casa o in regalo presso qualunque destinazione anche dal sito dell’editore.

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Il romanzo è in vendita presso tutti i maggiori web store on line anche nell’economica versione ebook

INCIPIT

Spesso morire è una liberazione, soprattutto se si è vecchi e si naviga pure in cattive acque. In quel caso, dunque, la breve malattia e la morte arrivarono nel momento più opportuno.

Il vecchio onorevole aveva ormai ottantasei anni e, come la maggior parte degli anziani, ricordava tutti gli eventi passati e niente delle settimane precedenti. A momenti era talmente lucido e perspicace da stupire anche i più scettici, ma più spesso la demenza senile e una forma maniaca rivolta al sesso, ovviamente innocuo, lo facevano credere capace di grandi conquiste nel mondo femminile. Imprese non dovute tanto alla sua dialettica, che era sempre stata acuminata e che durante la sua giovane età aveva fatto capitolare molti buoni propositi, ma ottenute, così credeva lui, dal fascino del suo fisico da ottantenne indéshabillé. Ultimamente, appunto in déshabillé, si affacciava al balcone e chiamava a squarciagola, con la voce stridula dei vecchi, le sue vittime designate. Altrettanto a squarciagola la sua dolce metà, la signora Elena, lo rimproverava a cuore aperto.
– Totò, vergognati! Guarda come ti sei ridotto! Ma sempre così sei stato: un maniaco! Mi hai messo tante corna che anche in cielo lo sanno. E io ti ho sopportato, soltanto perché sono una gran dama.
Tutto questo, naturalmente, avveniva sul terrazzo dell’appartamento condominiale al cui interno vivevano un centinaio d’anime sollazzate.
 
 
Alle sei del mattino squillò il telefono.
– Pronto –, disse Andrea Rao, assonnato e infastidito.
– Sono la mamma. Il nonno è morto.
Andrea aspettava quel messaggio. Il nonno stava male e l’ultima volta che lo aveva visto, un paio di giorni prima, non riconosceva più nessuno. Malgrado ciò, alla notizia così definitiva, i suoi occhi s’inumidirono e ci volle qualche minuto per riaversi e cominciare a vestirsi per andare a salutare la salma, che era stata composta nell’antica tenuta di famiglia.
Il cancello era aperto e lasciava intravedere il viale di palme e aiuole che, nonostante la stagione fredda, erano fiorite d’oleandri e gerani. L’enorme dirupo roccioso, la timpa, che sormontava la casa, dava al luogo un’aria imponente e cupa.
La costruzione in fondo al viale era un vecchio fabbricato del Settecento. Rispecchiava in pieno l’agiatezza di cui molte famiglie siciliane avevano goduto fino ad un recente passato, così come il suo stato d’abbandono rifletteva la crisi che era seguita.
S’intuiva, infatti, come negli ultimi anni l’onorevole si

Spesso le immagini ci donano emozioni e risvegliano i ricordi della memoria. Desidero dedicare questa sezione del blog, chiamata I quaderni di Sicilia, a Palermo e a tutti i palermitani. Sono i veri protagonisti di questa storia, fatta unicamente di foto e didascalie. Servono poche parole per la Capitale della Cultura Italiana 2018.
Questo giro, attraverso l'isola e le sue leggende, comincia da qui, perché la città è stata anche vera e grande capitale. Così volle Federico II di Svevia, Sacro Romano Imperatore, cresciuto tra le sue vie e le mura della propria reggia,  Palazzo dei Normanni. E' appunto dal castello del sovrano ricordato come Stupor Mundi,  oggi sede dell'Assemblea Regionale Siciliana, che inizia questo viaggio. 

    

"C’e’ un posto in Paradiso, chiamato "Ponte dell’Arcobaleno".
Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, questa bestiola va al ponte dell’arcobaleno. 
Ci sono prati e colline per tutti i nostri amici tanto speciali così che possano correre e giocare insieme. 
C’è tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene.
Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi. Quelli che erano feriti o storpi sono di nuovo integri e forti, come noi li ricordiamo nel sogno dei giorni e dei tempi passati. 
Sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro…
Corrono e giocano insieme, ma un bel giorno uno di essi improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l’orizzonte. I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l’impazienza: tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre, volando sul verde prato, sempre più veloce.
Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme, vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarvi più. Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso; le tue mani accarezzeranno di nuovo l’amata testolina e fisserai ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore.
Allora attraverserete, insieme, il Ponte dell’Arcobaleno……."
dai miti e leggende dei nativi d’America  

a Francesco e Massimo, papa’

Video dedicato al romanzo La Voce del Maestrale e al continente africano. Le immagini mostrano la più giovane nazione d’Africa, l’Eritrea. All’epoca dei fatti narrati nel romanzo l’Eritrea, in Africa Orientale, era territorio del Regno d’Italia.

LA VOCE DEL MAESTRALE di Nunzio Russo – 458 pag. – edito da EEE-book (Strada Vivero 15 – 10024 Moncalieri – TO – tel. 011 6472110 – http://www.edizionitriplae.it) – brossurato – 2014 – ISBN 978-88-6690-090-0. Edizione cartacea. Ebook disponibile sui principali web store internazionali on line (amazon, lafetrimelli, mondadori, ibs bookrepublic …). il blog dell’autore www.nunziorusso.it

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