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La Voce del Maestrale

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 La rivista "L’Agente Immobiliare" organo ufficiale della FIAIP – Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, la più grande associazione del comparto immobiliare in Italia, ha dedicato un articolo a "La Voce del Maestrale".

" Nunzio Russo è autore di un volume, La Voce Del Maestrale (Robin Edizioni), che traccia una storia a tinte forti immersa negli splendori e nelle contraddizioni della Sicilia… …Un romanzo ambientato nei primi del Novecento, nel quale si legge però anche una testimonianza diretta di impegno su un fronte attualissimo, che di letterario e di fantasioso ha ben poco. La vicenda si snoda su territori, situazioni e caratteri molto noti all’autore.."

pubblicato 10/01/2010

Video dedicato all’evento "Le Macchine per La Vita" – Officine Meccaniche Reggiane, tenuto presso il Tecnopolo Reggiano dell’Universita’ degli Studi di Modena e Reggio E. con la partecipazione del romanzo storico "La Voce del Maestrale" di Nunzio Russo vincitore del Premio Elmo 2014 (sez. scrittori) – Rizziconi RC, 6-7 settembre 2014. Il romanzo è pubblicato da EEEbook, 2014, quarta edizione, isbn 978-88-6690-214-0. Distribuito attraverso la piattaforma Stealth. A questo link trovi l’elenco costantemente aggiornato dei webstore di tutto il mondo in cui è presente La Voce del Maestrale. http://blog.sbfstealth.com/

Pavia, 16 Dicembre 2005
 
Egr. Dott. Asero,
le scrivo queste poche righe innanzi tutto per ringraziare lei e l’autore per l’onore che mi avete fatto nell’inserirmi tra i relatori per la presentazione del libro “La voce del maestrale” e soprattutto per giustificare la mia assenza causata da impegni di lavoro. Le chiedo per gentilezza di leggere personalmente le poche righe che le sto inviando.
Sono molto felice per il successo che un caro amico e “compagno di giochi” sia riuscito a raggiungere e sicuramente ammiro il coraggio che Nunzio ha avuto nel combattere perché il suo sogno si realizzasse. Avrei sinceramente voluto essere lì con voi oggi, non solo per partecipare al successo di una persona cara, ma anche perché in questa occasione avrei potuto rivedere e salutare amici che non vedo da tempo, ma che sono sempre rimasti nel mio cuore. Soprattutto sarei tornata in quella che da sempre ho considerato la “mia terra”. Non passa giorno in cui nelle mie conversazioni con amici o colleghi io non parli un pò dei miei anni trascorsi in Sicilia e non passa giorno in cui io non senta telefonicamente qualcuno dei miei amici siciliani. Sono fisicamente lontana, ma sentimentalmente molto più vicina a questa terra di quanto non lo sia un nativo.
Leggendo il libro di Nunzio Russo ho ripercorso i miei anni siciliani, mi è tornato alla memoria il grande odio che ho provato per quella terra dall’istante in cui i miei genitori mi hanno comunicato che ci saremmo trasferiti in Sicilia. Cambiare casa e città da piccole è sempre stato considerato un gioco per me e mia sorella, nuovi amici, nuovi compagni di scuola, nuove culture ed esperienze, ma a quindici anni il gioco iniziava a trasformarsi in “problema”. Ebbene, grazie all’aiuto dei compagni di scuola del Liceo Scientifico di Termini Imerese e poi degli amici (molti dei quali presenti in sala questa sera) che ci hanno accolto con l’affetto di cui solo un “siciliano” è capace, ebbene, quel grande odio si è trasformato in amore profondo, uno di quegli amori che non ostante tutto non finiscono mai. Si tratta di amore verso le persone, di amore verso una cultura completamente diversa da quelle in cui sono cresciuta, di una cultura fatta di valori, giusti o sbagliati che siano, che comunque coinvolgono l’essere umano a tal punto da farlo sentire uno di loro, un “siciliano”. Si tratta di un amore verso una terra dai mille colori, dalle mille contraddizioni e dai mille sapori, ma che proprio per questo entra nel sangue e rende “siciliano” anche chi non lo è.
Giovedì pomeriggio, parlando al telefono con l’autore, mi sono sentita dire “Amunì, arricampati, tu sei una polentona isolana”. Lui l’ha detto scherzando, ma scherzando ha toccato nel segno. Sono una polentona isolana e ne sono fiera, come sono orgogliosa di avere scritto sulla mia webpage che mi sono laureata all’Università degli Studi di Palermo. (Non so se l’Università degli Studi di Palermo sia altrettanto orgogliosa di ciò!!!).
 

In tal senso tutti insieme abbiamo fatto "cultura" perché abbiamo costruito un significato da portare avanti nella quotidianita’, perche’ leggere un libro deve aprire nuovi orizzonti dando una delle possibili chiavi di lettura della controversa e multiforme realta’ in cui viviamo (…)

Venerdì 21 giugno, il primo giorno d’estate, a Trabia presso la Villa Falcone e Borsellino nell’ambito della rassegna "Il maggio dei libri", patrocinata dal Comune di Trabia, ho avuto il piacere di partecipare ad un evento, non dico unico, ma sicuramente raro. La presentazione del romanzo "La voce del maestrale" di Nunzio Russo, scrittore alla sua prima fatica letteraria, ma non per questo di poco pregio, si e’ ben presto trasformata in un talk! Il Sindaco di Trabia, Francesco Bondì, ha aperto le danze introducendo lo scrittore e me in quanto relatrice e instillando nel pubblico variegato di ragazzi e adulti la curiosità di scoprire una storia, quella narrata dall’Autore, nei luoghi di Termini Imerese e Trabia del secolo scorso attraverso la cornice dell’attivita’ dei pastifici più famosi per circa un secolo. Io ho puntualizzato alcuni elementi dell’avvincente storia del romanzo attraverso i luoghi, le persone, gli amori e concentrando l’attenzione sul file rouge della narrazione: il lavoro come elemento fondante della vita nella dimensione dell’attaccamento alla famiglia e della sua difesa a qualsiasi costo. Pochissime battute hanno entusiasmato gli intervenuti che subito hanno intavolato una discussione piuttosto interessante, spaziando dal senso e dalle radici dell’attività imprenditoriale termitana e non solo nel passato all’esigenza di riscoprire il legame con il lavoro attraverso la famiglia dietro l’esempio dei maestri pastai della famiglia Russo, al problema della globalizzazione che ha esasperato nel tempo la frattura all’apparenza incolmabile tra Nord e Sud del mondo, alla riscoperta dei paesaggi africani un tempo italiani, alle brillanti figure femminili del romanzo, madri, imprenditrici, medici e comunque donne dal profondo senso del dovere, alle radici della narrazione dal romanzo sociale del Settecento alla narrativa verista e realista tra Ottocento e Novecento.

Il dialogo vivace e partecipato ha fatto rivivere luoghi e personaggi del romanzo avvicinandoli al presente: quell’etica del sacrificio e del lavoro che produce lavoro insieme alla semplicita’ e alla morigeratezza si e’ trasformata in spunto di riflessione per leggere la crisi presente, le difficolta’ con cui il nostro territorio si confronta quotidianamente e per individuare un messaggio propositivo alle nuove generazioni per la valorizzazione delle risorse umane e strumentali in una terra che oggi piu’ di prima deve ricominciare a coltivare speranze.
In realtà tutti siamo stati relatori del romanzo e, soprattutto, della positivita’ che abbiamo insieme scoperto in esso e consegnato alla collettivita’: ricominciare significa sacrificio, investimento di tutte le risorse, capacita’ di mettersi in gioco e amore per i veri legami che la famiglia e un progetto lavorativo condiviso sanno creare. In tal senso tutti insieme abbiamo fatto "cultura" perché abbiamo costruito un significato da portare avanti nella quotidianita’, perché leggere un libro deve aprire nuovi orizzonti dando una delle possibili chiavi di lettura della controversa e multiforme realta’ in cui viviamo.
 
Francesca Caronna

Il Romanzo della Pasta Italiana. Omaggio alle Officine Meccaniche Reggiane e al Mulino e Pastificio Russo. Gli archivi fanno vivere le vicende delle due aziende, e oggi custodiscono un pezzo importante della storia della pasta italiana. L’Archivio Digitale Reggiane, presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, conserva anche parte dell’Archivio Pasta Russo 1875 di Termini Imerese (Pa). Una vicenda narrata pure nel romanzo storico "La Voce del Maestrale" di Nunzio Russo vincitore del Premio Elmo 2014 (sez. scrittori) – Rizziconi RC, 6-7 settembre 2014. Il romanzo è pubblicato da EEEbook, 2014 quarta edizione, isbn 978-88-6690-214-0

 Oggetto: da Barbara

 

Carissimo Nunzio,

questa notte ho terminato di leggere "La Voce del Maestrale" e ti scrivo per complimentarmi con te innanzitutto per la scrittura e poi per la complessità della storia: una saga familiare che tocca momenti storici di importanza fondamentale, ma anche momenti familiari e sentimentali.

Il maestrale diventa uno dei protagonisti del romanzo e con lui la tua Sicilia. Ne traspare il tuo amore profondo per la tua terra e un’ottima conoscenza del territorio.

Ti ringrazio per questo omaggio che mi ha fatto meglio conoscere te, la tua terra e l’amore per tradizioni che non conoscevo. Ma sa essere anche un messaggio chiaro contro il sistema mafioso e una voce di speranza.

 

Un abbraccio

Barbara

 

13 maggio 2010

 

  

 

 

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