Mentre viaggiavo in Africa, un sacerdote missionario di nazionalita’ eritrea mi disse: – Sei siciliano? Allora, sei come noi. Un africano del nord!

Spesso un viaggio ti dà molto. Mai come in questo caso è stata detta cosa più esatta. Il Pavon Centre di Asmara è una missione e dunque un luogo di fede, ma è anche un centro di cultura. Dentro un enorme capannone c’è una biblioteca che contiene migliaia di volumi, forse, la più fornita di tutta l’Africa. E’ aperta nel pomeriggio e la frequentano centinaia di studenti eritrei. E’ lì che ho conosciuto frate Elezio.

La cara amica suor Anna Rosanna Abrahà, mi aveva suggerito di andare a parlare con lui di storia. Sono andato. E come tante volte accade da quelle parti, invece di incontrare un vecchio prete italiano, ho avuto il piacere di stringere la mano ad un uomo ancora vigoroso e nel pieno della maturità. A proposito della guerra d’indipendenza Eritrea terminata nel 1991 con la sconfitta etiope e la rotta di Barentu, così mi ha detto:- L’ Etiopia è attualmente governata dai tigrini, allo stesso modo dell’Eritrea. Ma è davvero tutto finito?.

Aveva ragione. Subito dopo la mia partenza dall’Africa,  è scoppiata una nuova guerra di confine tra Etiopia e Eritrea per la città di Badammè. Non ci sono finito in mezzo per un caso fortunato. Nella battaglia morirono oltre 19.000 soldati eritrei, e così il successivo disatro economico ha determinato una migrazione della popolazione fino alle coste italiane. Cosa a tutti oggi nota. 

dagli appunti del mio viaggio in Africa alla ricerca delle fonti necessarie alla stesura de La Voce del Maestrale

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