Una pagina di storia tra Emilia e Sicilia.

Se si richiama il passato industriale di Termini Imerese non si puo’ non pensare alla Fiat, passato ancora prossimo e ferita ancora aperta per ogni termitano. Molti, pero’, non hanno dimenticato la presenza dei numerosi pastifici che dagli inizi del secolo fino agli anni Ottanta hanno prodotto qui pasta e farina. 
Di questo passato si e’ ricordata l’Universita’ di Modena e Reggio Emilia, sollecitata da una persona che ha letto il libro di Nunzio Russo, scrittore termitano che in “La voce del maestrale” ha ripercorso la storia della sua famiglia, proprietaria di un pastificio. Reggiane erano le Officine che producevano i macchinari utilizzati da questo pastificio, Adriano Riatti, direttore dell’archivio di Stato delle Reggiane, insieme alla figlia Francesca, ha intrapreso cosi’ un viaggio in Sicilia per ritrovare i luoghi dove venivano impiegati i macchinari prodotti dall’allora fiorente produzione delle Officine Reggiane. L’ing. Riatti, accompagnato da Nunzio Russo, e’ venuto a far visita al sindaco Toto’ Burrafato. Insieme e’ stata ripercorsa la storia delle Officine Reggiane che dagli inizi del secolo scorso hanno rappresentato, identificandosi con essa, la città di Reggio Emilia. 
Si e’ scoperto così che le Officine producevano caldaie, carri ferroviari, macchine agricole, macchine per mulini e pastifici e anche le carrozze dell’Orient Express. Dopo il periodo bellico, oltre ai macchinari per i mulini, ha continuato la produzione ferroviaria, la produzione di macchine per le miniere (tutta la zona del nisseno utilizza macchinari e attrezzature delle Officine Reggiane). E ha continuato la produzione di aerei che erano stati impiegati anche nella guerra e partivano dagli aeroporti di Birgi e Boccadifalco. 
La scoperta da parte delle truppe alleate della presenza di aerei in Sicilia determino’ la decisione di distruggere le Officine che le producevano. Reggio Emilia con le sue aziende fu bombardata, molti macchinari furono salvati perché seppelliti sotto terra. In seguito le Officine sono state acquistate da Caproni che ha proseguito la produzione, ma con il tempo si e’ ridotta sempre più fino all’attuale produzione di gru per i porti.
Negli archivi delle Officine Reggiane sono stati trovati progetti di un trans-aereo, di pale eoliche e bozzetti di un’auto di lusso con compressore, interni in pelle e alluminio per la scocca. Il sindaco Toto’ Burrafato con amarezza ha sottolineato: “Al nostro territorio devastato – da un punto di vista ambientale – da quarant’anni di produzione di automobili, oggi restano soltanto le vecchie macchine delle Officine Reggiane e pastifici che non esistono più”. 
Il libro di Nunzio Russo “La voce del maestrale” sarà presentato il prossimo 22 aprile presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.  

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