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La Voce del Maestrale

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Grazie a Nunzio Russo per aver accettato di tenere una presentazione del suo libro per gli studenti di Minnesota University che andasse oltre la parte letteraria del libro e le parallele vicende dell’azienda familiare ma abbracciasse anche la storia della produzione della pasta in Sicilia, l’esportazione di essa negli USA già nell’Ottocento, il packaging dell’epoca, le differenze organolettiche dei vari grani e le differenze fra le sementi autoctone e quelle geneticamente modificate. Tutti temi di grande interesse per gli studenti che seguono corsi di marketing, di marchandising, di small & family business. Alessandro Adorno

fotografie di Armando Vincenzo Vinciguerra Photographer

Consigliato a: amanti del romanzo storico, lettori attenti ai dettagli, siciliani in terra o fuori patria.

LA VOCE DEL MAESTRALE
di Nunzio Russo
Edizioni Esordienti E-book, 2014, pag.454
Genere: romanzo

Dove comprarlo: Amazon
                           La Feltrinelli 
 

Penso che nessuno sappia scrivere le meraviglie e le contraddizioni della Sicilia meglio di un siciliano. Nunzio Russo conferma questa mia ipotesi in un romanzo storico, familiare e regionale che ha il dono di fare sentire al lettore il profumo del mare, della terra e persino le voci dall’accento inconfondibile. Totò Musumeci eredita dal nonno il titolo nobiliare, il mulino e una fiorente produzione di pasta alimentare che dovrà essere difesa dalla prepotenza del principe di Granata, padrone del paese. Qui è la tradizione familiare a recitare il ruolo di protagonista principale, una storia che si snoda per generazioni a partire dal 1910, che attraversa due guerre e le trasformazioni sociali e culturali del secolo scorso. I protagonisti del romanzo diventano voci narranti di amori, odi, perdite e tentativi di riscatto e il vincolo familiare tiene le redini di un’azienda che, oltre agli inevitabili problemi, deve ogni giorno resistere ad un nemico che cambia volto ma ha sempre odore di mafia. Ciò che rimane invece immutata è la voce del maestrale che soffia sereno o diventa un “urlo lacerante e selvaggio” forse anche adattandosi agli umori del momento. Un romanzo da leggere con calma, la trama richiederebbe di non fermarsi, ma credo che meriti una lettura attenta e partecipe.

 

Nunzio Russo’s The Maestrale Voice could be defined as a painting, rather than a novel. The author’s delicate pen gently describes a century of Sicily, specifically the part of the island that gave birth to the product that most represents Italy: the pasta. His vivid descriptions include all aspects of the reality of those days, never forgetting the wonders of that land. So its colors, its perfumes, its sunsets, but also its people’s faces and their moods, their behaviors, their real essence: all these elements emerge on the surface of a canvas made of words.


This novel is not only the story of a pasta plant, but also the story of the families that gravitate around it; the background of a country that went through war, governed by the Fascist Regime which, in that land kissed by the sun, has merged its interests with the ones of an obscure power: the Mafia. But besides all these events, what mostly delights the reader’s minds and eyes are the images of a 20th century Sicily, cradled by the immense blue sea, caressed by the intense Maestrale.

E’ la prima opera di narrativa sul mondo della pasta alimentare. Una vicenda unica – quella di questo prodotto – che tutti invidiano all’Italia. E’ anche memoria delle verità ritrovate per caso negli archivi di un pastificio siciliano. Nel tracciare una breve storia di questa industria, che poi e’ stata l’azienda della mia famiglia, ritengo corretta una nota iniziale tratta dalle fonti della storia.
 
Premessa
 
La pasta è nata in Sicilia, e il suo luogo d’origine e’ Termini Imerese. I ricercatori ci comunicano notizie di questo prodotto unico nella storia della scienza alimentare fin dal 1154. Quindi, da quando il geografo arabo Al Idrisi girò l’isola, scrivendo Il Libro di Ruggero (Flaccovio Editore, 2008), e così narrandone le meraviglie per conto del normanno Re Ruggero II di Sicilia. Questo avvenne cento anni prima della nascita di Marco Polo, per centinaia d’anni considerato l’esploratore che – scopertala in Cina – la fece poi conoscere in Occidente.
 
In verita’, nella sua ricerca Idrisi scrive di Trabia, piccolo centro a circa 30 km da Palermo, affermando:
 “La Trabia ha una pianura e dei vasti poderi nei quali si fabbrica molta quantità di paste(Yttriyya) da esportarne in tutte le parti, specialmente nella Calabria e in altri paesi di musulmani e di cristiani. (…)” 
Il luogo, pero’, e’ stato un errore di valutazione. La contrada individuata con precisione dall’autore era nota all’epoca come Mulinelli. Ancora ai nostri giorni la chiamano così. La località si trova oggi, come ieri, in territorio di Termini Imerese. Lo sbaglio è nato perché all’epoca dei fatti l’espansione di questa non era l’odierna, sebbene il territorio cittadino fosse molto vasto. Da qui nasce la storica disputa tra le due città per la primogenitura dello spaghetto. La controversia è finita nel 2005, con la prima presentazione del romanzo La Voce del Maestrale di Nunzio Russo (tre edizioni). Nell’occasione i due sindaci presenti all’evento hanno convenuto che la pasta nascesse a Termini Imerese ma vicinissimo a Trabia, in questo aiutati dall’autore, che poi è figlio e nipote e pronipote di pastai da entrambi i rami della famiglia. Ai Mulinelli, dunque, troviamo le testimonianze del primo pastificio.
 
La Yttriyya (arabo), che poi i latini chiamarono Itria, di cui ci giungono notizie era una merce rustica e nutriente. Questa era prodotta in quantità limitate dalle famiglie, che poi ne facevano commercio. Era fatta a mano con pazienza, e poi lasciata ad asciugare al sole. La materia prima era ottenuta dalla macinazione del grano duro, cui era aggiunta acqua per ottenere l’impasto. Il resoconto di Idrisi narra di una pasta tirata a fili sottili. Di questo mito secolare oggi è rimasto poco nel posto d’origine. Agli inizi del novecento a Termini Imerese c’erano ancora quarantacinque fabbriche, che producevano pasta o macinavano grano. Di alcune è rimasta traccia.
 
ANTONINO RUSSO FU NUNZIO
Molino e Pastificio – Termini Imerese

Nella calma e ordinata campagna umbra, ancora si respira amore. Amore della tradizione e della storia, segni indelebili come le tracce lasciate dai calzari dei Santi che nei secoli hanno attraversato questo territorio.

Sono stati due giorni intensi e carichi d’emozione quelli vissuti qui, a Giano dell’Umbria. Tra chi vive il moderno dei tempi, guardando agli insegnamenti del passato, sono stato davvero bene. E’ questo quanto necessario a riconquistare l’essenza della vita. Troppe volte tale fondamento e’ stato dimenticato. Un grato pensiero, quindi, lo rivolgo all’Amministrazione Comunale e al sindaco dr. Paolo Morbidoni.

Ho avuto il privilegio di conoscere un’antica famiglia di pastai umbri, i signori Bianconi. Nella fabbrica si respira l’aria di una volta, e cosi’ si affrontano con successo le sfide dei nuovi mercati internazionali. E’ tutta una questione di esempio e di necessario rispetto della persona. Il pastificio Filiberto Bianconi 1947 S.p.A. è un’azienda che interpreta questi valori. La cosa mi ha fatto riflettere, e non poco, visto che provengo da quest’educazione. Allora, c’e’ ancora da sperare per le sorti d’Italia. Ne sono sicuro.

Ho incontrato i bambini delle scuole elementari di Giano e le insegnanti, in Sala Fra’ Giordano. E’ stato un momento che restera’ nella memoria. Si e’ trattato di un umile ritorno tra i banchi di scuola, senza esagerare, per rispondere alle mille domande riguardo alla mia Sicilia e molto di piu’. Aiutato dai piccoli, ho raccontato la storia della pasta alimentare, dalle origini siciliane ai nostri giorni. Alla fine, ho visitato lo stabilimento Bianconi in fila per due e tra loro. Li’ e’ prodotta anche la speciale pasta Aliveris con Germe di Soia. Mi è piaciuto.

A Spoleto e’ finito il viaggio in Umbria. Nella sede regionale di Cittadinanza Attiva, ancora una volta ho presentato ai lettori La Voce del Maestrale. E’ stato un momento di dialogo su vari temi, percorrendo la storia com’e’ descritta e tramandata, dai ricordi e dalle generazioni. Il passato è qualcosa che vive in questo modo, e finanche diventa strumento per affrontare il presente come il domani. Ringrazio il buon Dio, perche’ non ha fatto di me un sapiente o un intellettuale. Sono soltanto uno scrittore, convinto della missione affidata alla specie: il dono di se stesso all’altro.

Termino, e credete ne vale la pena, con la poesia a me dedicata dai bimbi delle elementari. Il mondo e’ bene osservarlo con innocenza, giusto come fanno loro. E’ proprio cosa buona. Almeno, credo io.

DEDICATA A NUNZIO RUSSO

Benvenuto Nunzio Russo, egregio scrittore,

e’ per noi una gran gioia e vero onore
conoscerla a Giano, nostro paesello,
piccolo, grazioso e assai bello!
Mille domande le vorremmo fare
e le sue storie non ci stancheremo di ascoltare…
ricette tipiche dei paesi da lei conosciuti
dai sapori a volte dolci, a volte acuti…
libri di “arte culinaria” da lei pubblicati
che la curiosita’ di grandi e di piccini vedra’ appagati…
Nel s

The Maestrale Voice talks about the ancient time of Sicily, hidden between the magnificence of the countryside and the blue sea. Totò Musumeci grew up listening to that voice, and he came to know the ancient stories that became legend. Now, a mysterious force calls him to be part of a secret adventure, while the wind tries to cover up everything with its raging howl.

   Totò is the grandchild of the baron of Mezzocannolo, who was killed by the Mafia. He is also an industrialist. The pasta factory he inherited belongs to the tradition, and he must protect it against the prince of Granata’s duress, like his grandfather did before him. The prince of Granata funded that village, and he rules it all.

   But times change, and the baron’s dynasty dies out, although the evil done is still the same. The Sun on Earth disguises himself, hiding behind charming semblances, and has become more and more dangerous.

   Totò will fight against him till the end, sure that after him someone else will follow in the past generations’ footsteps. And, that day, the Maestrale voice will be the cry of a people who gains their freedom.

Il Villaggio dei Libri, il settimanale di libri e cultura di RadioBunny ospita Nunzio Russo. L’intervista all’autore de La Voce del Maestrale andra’ in diretta lunedì 4 marzo 2013 alle 11:00, con replica lo stesso giorno alle 22:155. E ancora in onda sabato 9 marzo 2013 alle ore 20:00. 

Tutte le verità, i retroscena e gli aneddoti sul romanzo saranno raccontati dallo scrittore. Se siete curiosi e desiderate saperne di più,  basta collegarsi per tempo a Bunny Web Radio, digitando www.radiobunny.it

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