By Nunzio Russo
Grazie a Nunzio Russo per aver accettato di tenere una presentazione del suo libro per gli studenti di Minnesota University che andasse oltre la parte letteraria del libro e le parallele vicende dell’azienda familiare ma abbracciasse anche la storia della produzione della pasta in Sicilia, l’esportazione di essa negli USA già nell’Ottocento, il packaging dell’epoca, le differenze organolettiche dei vari grani e le differenze fra le sementi autoctone e quelle geneticamente modificate. Tutti temi di grande interesse per gli studenti che seguono corsi di marketing, di marchandising, di small & family business. Alessandro Adorno
fotografie di Armando Vincenzo Vinciguerra Photographer
In tal senso tutti insieme abbiamo fatto "cultura" perché abbiamo costruito un significato da portare avanti nella quotidianita’, perche’ leggere un libro deve aprire nuovi orizzonti dando una delle possibili chiavi di lettura della controversa e multiforme realta’ in cui viviamo (…)
Venerdì 21 giugno, il primo giorno d’estate, a Trabia presso la Villa Falcone e Borsellino nell’ambito della rassegna "Il maggio dei libri", patrocinata dal Comune di Trabia, ho avuto il piacere di partecipare ad un evento, non dico unico, ma sicuramente raro. La presentazione del romanzo "La voce del maestrale" di Nunzio Russo, scrittore alla sua prima fatica letteraria, ma non per questo di poco pregio, si e’ ben presto trasformata in un talk! Il Sindaco di Trabia, Francesco Bondì, ha aperto le danze introducendo lo scrittore e me in quanto relatrice e instillando nel pubblico variegato di ragazzi e adulti la curiosità di scoprire una storia, quella narrata dall’Autore, nei luoghi di Termini Imerese e Trabia del secolo scorso attraverso la cornice dell’attivita’ dei pastifici più famosi per circa un secolo. Io ho puntualizzato alcuni elementi dell’avvincente storia del romanzo attraverso i luoghi, le persone, gli amori e concentrando l’attenzione sul file rouge della narrazione: il lavoro come elemento fondante della vita nella dimensione dell’attaccamento alla famiglia e della sua difesa a qualsiasi costo. Pochissime battute hanno entusiasmato gli intervenuti che subito hanno intavolato una discussione piuttosto interessante, spaziando dal senso e dalle radici dell’attività imprenditoriale termitana e non solo nel passato all’esigenza di riscoprire il legame con il lavoro attraverso la famiglia dietro l’esempio dei maestri pastai della famiglia Russo, al problema della globalizzazione che ha esasperato nel tempo la frattura all’apparenza incolmabile tra Nord e Sud del mondo, alla riscoperta dei paesaggi africani un tempo italiani, alle brillanti figure femminili del romanzo, madri, imprenditrici, medici e comunque donne dal profondo senso del dovere, alle radici della narrazione dal romanzo sociale del Settecento alla narrativa verista e realista tra Ottocento e Novecento.
Il dialogo vivace e partecipato ha fatto rivivere luoghi e personaggi del romanzo avvicinandoli al presente: quell’etica del sacrificio e del lavoro che produce lavoro insieme alla semplicita’ e alla morigeratezza si e’ trasformata in spunto di riflessione per leggere la crisi presente, le difficolta’ con cui il nostro territorio si confronta quotidianamente e per individuare un messaggio propositivo alle nuove generazioni per la valorizzazione delle risorse umane e strumentali in una terra che oggi piu’ di prima deve ricominciare a coltivare speranze.
In realtà tutti siamo stati relatori del romanzo e, soprattutto, della positivita’ che abbiamo insieme scoperto in esso e consegnato alla collettivita’: ricominciare significa sacrificio, investimento di tutte le risorse, capacita’ di mettersi in gioco e amore per i veri legami che la famiglia e un progetto lavorativo condiviso sanno creare. In tal senso tutti insieme abbiamo fatto "cultura" perché abbiamo costruito un significato da portare avanti nella quotidianita’, perché leggere un libro deve aprire nuovi orizzonti dando una delle possibili chiavi di lettura della controversa e multiforme realta’ in cui viviamo.
In realtà tutti siamo stati relatori del romanzo e, soprattutto, della positivita’ che abbiamo insieme scoperto in esso e consegnato alla collettivita’: ricominciare significa sacrificio, investimento di tutte le risorse, capacita’ di mettersi in gioco e amore per i veri legami che la famiglia e un progetto lavorativo condiviso sanno creare. In tal senso tutti insieme abbiamo fatto "cultura" perché abbiamo costruito un significato da portare avanti nella quotidianita’, perché leggere un libro deve aprire nuovi orizzonti dando una delle possibili chiavi di lettura della controversa e multiforme realta’ in cui viviamo.
Francesca Caronna
Il Romanzo della Pasta Italiana. Omaggio alle Officine Meccaniche Reggiane e al Mulino e Pastificio Russo. Gli archivi fanno vivere le vicende delle due aziende, e oggi custodiscono un pezzo importante della storia della pasta italiana. L’Archivio Digitale Reggiane, presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, conserva anche parte dell’Archivio Pasta Russo 1875 di Termini Imerese (Pa). Una vicenda narrata pure nel romanzo storico "La Voce del Maestrale" di Nunzio Russo vincitore del Premio Elmo 2014 (sez. scrittori) – Rizziconi RC, 6-7 settembre 2014. Il romanzo è pubblicato da EEEbook, 2014 quarta edizione, isbn 978-88-6690-214-0
Alcune locandine degli eventi dedicati al romanzo
Oggetto: da Barbara
Carissimo Nunzio,
questa notte ho terminato di leggere "La Voce del Maestrale" e ti scrivo per complimentarmi con te innanzitutto per la scrittura e poi per la complessità della storia: una saga familiare che tocca momenti storici di importanza fondamentale, ma anche momenti familiari e sentimentali.
Il maestrale diventa uno dei protagonisti del romanzo e con lui la tua Sicilia. Ne traspare il tuo amore profondo per la tua terra e un’ottima conoscenza del territorio.
Ti ringrazio per questo omaggio che mi ha fatto meglio conoscere te, la tua terra e l’amore per tradizioni che non conoscevo. Ma sa essere anche un messaggio chiaro contro il sistema mafioso e una voce di speranza.
Un abbraccio
Barbara
13 maggio 2010
"Ogni volta che sentite soffiare il maestrale sicuramente Nunzio Russo è in una scuola, in un convegno, in una fiera di libri, in mezzo alla gente a raccontare la sua storia, la storia della sua famiglia, la storia della Sicilia attiva, la storia della pasta che tanta libertà avrebbe potuto continuare a dare".
Nunzio Russo è l’autore del romanzo La voce del maestrale cui oggi si aggiunge un saggio dal titolo Il romanzo della pasta italiana, che mette in luce la Sicilia produttiva, quella che tra fine Ottocento e prima metà del Novecento si contraddistingueva per la produzione di pasta.
“La voce del maestrale” di Nunzio Russo è un avvincente romanzo storico, mentre nel pamphlet "Il romanzo della pasta italiana" è sviluppata un’analisi del presente di questa industria della nostra terra, attraverso la retrospezione e le manifestazioni della cultura popolare. In questo suo romanzo, grazie al quale l’autore lo scorso settembre ha vinto il Premio Elmo 2014 – Sezione Scrittori (Rizziconi RC), Nunzio Russo traccia un affascinante percorso storico della pasta attraverso la vita dei suoi personaggi. Una storia di “amore e produttività” in una Sicilia povera e immutabile, dove il lavoro, la fatica e le tradizioni sono l’alimento fondamentale di una famiglia di pastai e di un territorio che ha assistito all’ascesa ma anche purtroppo al declino di una delle sue principali fonti di ricchezze. Nunzio discende da antichi produttori di pasta siciliana ed è con un profondo amore per la sua famiglia, la sua terra che da volontario raccoglie da molti anni documenti, testi, fatture, conti, bolle di consegna, macchinari d’epoca e racconti antichi sulla pasta, trasferendoli in scrittura e in power point a vantaggio delle nuove generazioni e della memoria storica.
La pasta è nata in Sicilia intorno al 1154. “Non si può dire con precisione però esattamente quando e dove è nata – ci tiene a chiarire l’autore – perché nasce con l’impasto della massaia che mette insieme farina e acqua. Ci sono dei documenti, comunque, come quello del geografo arabo Al Idrisi, che ci parlano della produzione di pasta in una località tra Termini Imerese e Trabia appunto nel 1154. Certo è che i primi mulini necessitavano della forza meccanica dell’acqua per le macine, quindi non potevano che sorgere nelle vicinanze di fiumi”. E Termini Imerese di fiumi ne ha ben cinque. Lo scrittore, figlio di due famiglie di pastai, “Russo” di Termini Imerese e “Messineo” di Trabia, descrive nel suo romanzo, – sua opera prima, a cui sta scrivendo un prequel di cui non vuole ancora parlare -, l’industria pastaia del suo territorio tra ‘800 e ‘900. “La voce del maestrale” è un romanzo arricchito poi da aneddoti e curiosità, da documenti storici, lettere, disegni, che tracciano lo svolgersi della storia che si dipana cronologicamente dal 1910 al 1940, ma che grazie al susseguirsi di flashback e flashforward coinvolge la memoria dei personaggi indietro negli anni e in avanti sino il 1996.
Romanzo in parte autobiografico, in parte inventato, “La voce del maestrale” è la saga familiare dei Musumeci che si sviluppa tra eventi storici d’interesse rilevante, come la prima e la seconda guerra mondiale, il ventennio fascista, la campagna d’Africa, lo sbarco in Sicilia delle truppe americane, l’avvento della Repubblica, il boom economico e ciò che ne consegue. Que
Condotta in maniera impeccabile e con grande professionalità da Milena Privitera, la presentazione del libro “La Voce del Maestrale” di Nunzio Russo ha dato vita ad una coinvolgente serata dove le vicende dell’imprenditoria siciliana si sono intrecciate a vividi ricordi di famiglia, la “storia” si e’ travestita da “romanzo”, il testimone della lotta contro le sopraffazioni e la violenza e’ passato integro alle generazioni che si succedono…
L’associazione “Arte & Cultura a Taormina” ringrazia Babilonia Taormina Officina Culturale ed il Metropole Taormina Maison d’Hôtes per avere collaborato alla riuscita di un evento così culturalmente intenso e significativo.Un grazie, particolare, all’amico Armando Vincenzo Vinciguerra Jacoterrano che, immancabile, immortala con le sue splendide foto i nostri eventi!
Nella recensione di Marina Atzori la mission del romanzo di Nunzio Russo.
Quattro generazioni d’imprenditori siciliani sfidano la tortuosa storia della loro terra. Una storia raccontata bene, in maniera sobria e senza eccessi quella di Nunzio Russo, che non lascia nulla al caso. Un’Isola meravigliosa la Sicilia, ambita da sempre, fin dall’antichità, per la sua posizione strategica e il suo straordinario territorio che è sempre stato oggetto di contenzioso da parte di numerose popolazioni. A partire dai Greci e dai Fenici audaci naviganti e abili commercianti che si insediarono attraverso nuove colonie e come ben sappiamo fondarono la città di Panormo, (Palermo). Ho voluto introdurre con questa breve parentesi storica perché l’intenzione dell’autore è proprio quella di far comprendere al lettore che anche la Sicilia raccontata da lui, quella del novecento ha subito momenti storico-politici importanti. I personaggi che vivono le vicende si espongono in quest’epoca e hanno ruoli ben definiti, vissuti molto forti, dai tratti caratteriali tipici del sud, dove orgoglio, famiglia e cultura dell’Impresa familiare ruotano come ingranaggi perfetti ben posizionati nel tempo. Rimango, infatti, colpita positivamente dagli aspetti realistici che caratterizzano il narrare e dall’umanità delle figure femminili presenti nella storia, alle quali, vedrete non vi risulterà difficile affezionarsi.
Purtroppo la mafia ha da sempre ostruito lo scorrere limpido dei fatti rendendo serpeggianti le sue intrusioni. Infatti, i segreti, la slealtà e i codici d’onore della malavita in questo romanzo, auspicano ad impadronirsi di risultati ottenuti col sudore della fronte. Tuttavia, la volontà di chi non si piega a tali subdole forme di ricatti morali ed economici vuole prevalere tra le pagine de “La Voce del Maestrale”. Come ben sappiamo gli obiettivi ultimi dei malavitosi sono il denaro e il potere. Spesso questi loschi figuri attaccano un’azienda quando è solida e sana, il fatto di aver sacrificato una vita per raggiungere determinati risultati a loro poco importa. Spesso, malauguratamente spartire gli utili con questa fetta di “mondo” con il quale non si vorrebbe avere nulla a che fare scaturisce la tappa di un pericoloso percorso obbligatorio. Potrebbe starci bene “BELLUM OMNIUM CONTRA OMNES”, i latini riassumono egregiamente quella che risulta essere una battaglia di tutti contro tutti, la stessa che combattono ogni giorno gli imprenditori costretti a scendere a patti col “diavolo” in questione, ovviamente poco puliti. Insomma, all’apparenza qualcuno protegge per essere a sua volta protetto. In realtà si incorre in grosse rinunce e in una serie di molteplici guai dai quali risulta proibitivo uscire. Totò Musumeci qui ha tuttavia un’altra missione, la figuradi quest’uomo è riuscita bene all’autore, infatti è ricca di senso di rivalsa e di intenti puliti. Questo personaggio, nipote del Barone di Mezzocannolo ucciso dalla mafia, nel romanzo dovrà difendere la tradizione con tutte le sue forze e divulgarla con quel coraggio che gli sussurra quotidianamente il Maestrale. Un vento che vuol portarsi via le croste della violenza del Principe di Granata padrone di tutto. Un tutto che è il Pastificio, e vale oro, vale i sacrifici di una vita intera, passata a voler lasciare qualcosa di grande e inviolato a chi viene dopo. Vorrei sottolineare la ricchezza di contenuto della lettera di Maddalena, quella che Vincenzo Musumeci legge la notte in cui non riesce a chiudere occhio. Una lettera carica di sentimento, di gratitudine, eccone un breve passaggio: “le memorie d
Expected soon the English translation of the novel by Nunzio Russo. Following some pictures from Russo family archive. These images have inspired the Sicilian writer.
Nunzio Russo, La Voce del Maestrale
First edition: Robin Edizioni, 2005
Second edition (ePub): Edizioni Esordienti Ebook, 2012
Third edition: Edizioni Esordienti Ebook, 2012
ISBN: 978 – 88 – 6690 – 090 – 0
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