Caro Nunzio, ho appena finito di rileggere "La Voce del Maestrale". 
Non più spinta dalla curiosità di sapere come la storia si sarebbe evoluta, mi sono abbandonata alla poesia della tua prosa assaporandone, riga dopo riga, il ritmo, lasciandomi avvolgere e coinvolgere dalle atmosfere, dalla forza dei personaggi, godendo di sfumature che mi erano sfuggite, di accenni cui non avevo prestato attenzione. Senza fretta, sono sprofondata nella narrazione fermandomi più volte, leggendo e rileggendo una descrizione, riflettendo su di una frase, meditando su di un dialogo. E, come la prima volta, giunta all'ultima pagina ho richiuso il libro con un senso profondo di nostalgia, mista ad amarezza, per la scomparsa di un mondo dove sentimenti come Dovere, Orgoglio, Famiglia, Onore, erano le fondamenta su cui si costruivano gli uomini. Quelli veri. 
Il tuo è un Grande Libro, Nunzio: lo considero – e non sono la sola – uno dei romanzi storici più belli della letteratura italiana dei nostri tempi… Grazie!

Maria Teresa Papale

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