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Nunzio Russo

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Gazzetta di Reggio. La semolatrice e’ tornata alle Officine Reggiane.
 
REGGIO EMILIA. La semolatrice, o meglio la pulitrice quadrupla da semole, è tornata a casa. Il macchinario degli anni Trenta, testimonianza simbolica dell’attività delle Officine Meccaniche Reggiane anche nel campo della produzione di strumenti meccanici per mulini e pastifici, è stata infatti ufficialmente riposizionata ieri pomeriggio nella sua sede di produzione, il capannone 19 ora sede del Tecnopolo.
 
«Qui, dunque, alle Reggiane, non venivano prodotte solo macchine volanti – ha detto Riccardo Ferretti, pro rettore della sede reggiana di Unimore – ma anche macchine per la vita cioè macchinari per produrre pasta. Con grande onore ci siamo presi cura del restauro della semolatrice e abbiamo deciso di riportarla qui, nel luogo che la città di Reggio vuole dedicare a una nuova idea di artigianalità».
 
Ritrovata in modo quasi fortuito a Termini Imerese, la semolatrice, prodotta negli anni Trenta negli stabilimenti delle Reggiane, è stata pazientemente riportata in città dalla Sicilia e sottoposta a un prezioso restauro, durato circa due anni, come ha spiegato Adriano Riatti, curatore dell’archivio digitale delle Reggiane presso Unimore: «Era in condizioni malconce, alcune parti sono state restaurate, altre interamente ricostruite. Ma, come potete vedere, si tratta di un vero e proprio gioiello per la nostra città considerando che quasi tutti gli altri macchinari prodotti o utilizzati dalle Reggiane sono stati purtroppo rottamati».
 
La produzione di tali tipi di macchinari da parte delle Officine reggiane non fu una storia di breve durata ma si sviluppò a partire dagli anni ’20, con l’acquisizione di una società specializzata con sede a Monza, per terminare negli anni ’60; circa quaranta anni in cui le Reggiane coprirono non solo il mercato italiano, ma anche quello straniero con cifre davvero rilevanti.
 
All’intervento di Nunzio Russo, uno dei principali artefici del trasferimento della semolatrice a Reggio e persino autore di un romanzo in cui viene narrato l’acquisto del macchinario dall’azienda di Termini Imerese, è seguito quello di Valeria Montanari, assessore all’Innovazione: «Dietro questo macchinario c’è una storia fatta innanzitutto di persone, la “generazione delle Reggiane” che seppe creare eccellenze come questa».
 
la notizia sul web:
 
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia – Eventi
 
Gazzetta di Reggio
 
Gazzetta di Reggio

(AGENPARL) – Foligno (Pg), 26 set – Un evento di grande spessore culturale quello che si terrà stasera all’Università della Pasta (ridotto Auditorium San Domenico) alle ore 19.00 nell’ambito della manifestazione Primi d’Italia a Foligno. L’Università dei Sapori di Perugia, in collaborazione con Aliveris, marchio della storica Industria Alimentare Filiberto Bianconi 1947 S.p.A presenta un excursus storico sull’origine della pasta, prodotto 100% made in Italy e che affonda le sue origini in una straordinaria Sicilia di altri tempi. Se ne parlerà proprio grazie a “Il Romanzo della Pasta italiana- Dal primo spaghetto della storia, all’evoluzione della pasta moderna”. A ripercorrere le origini ci sarà Nunzio Russo, autore del pluripremiato “La Voce del Maestrale”, prima opera letteraria dello scrittore e imprenditore nato in Sicilia nel 1960 e  discendente di una famiglia di produttori industriali di pasta siciliana e grande appassionato di arte letteraria. Russo coinvolgerà il pubblico in questo affascinante percorso storico che lui ha avuto la fortuna di conoscere da vicino, come rappresentante della quarta generazione di pastai. Tutto ebbe origine, documentato da fonti storiche, nel 1154 tra Termini Imerese, vicino Palermo, nella Sicilia Occidentale e la limitrofa Trabia. E perciò cento anni prima della nascita di Marco Polo, considerato come lo scopritore di questo alimento in Cina e come colui che poi lo diffuse in tutto l’Occidente. La pasta di Termini Imerese non conobbe sosta, arrivò in America nei primissimi del ‘900 quando nella cittadina siciliana erano ben quarantacinque i pastai e mugnai. Questo e molto altro sarà presentato dallo stesso Russo stasera a Foligno. Un’occasione imperdibile per conoscere l’autore, che la pasta, indubbiamente, ce l’ha nel Dna. 

CHI E’ NUNZIO RUSSO. Nunzio Russo è nato a Palermo nel 1960, dove è cresciuto e dove sono nati i suoi figli, Francesco e Massimo. Discendente da antichi produttori di pasta alimentare siciliana, secondo la rigida tradizione familiare appena adolescente si è accostato all’attività imprenditoriale paterna. Oggi l’autore è un libero professionista, da volontario raccoglie testi antichi e classici trasferendoli su supporto elettronico a vantaggio delle future generazioni e si occupa di comunicazione ed editoria per il sindacato degli agenti immobiliari italiani. Ha due grandi passioni: la Sicilia e l’Africa.  Il suo blog è www.nunziorusso.it

La Voce del Maestrale si aggiudica il Premio Elmo

Spirando da nord ovest, il Maestrale è un vento foriero di quel cambiamento climatico che annuncia il freddo e la stagione invernale. Impetuosamente si abbatte sulle coste sarde e sicule, portando un mare in tempesta e violente mareggiate. Ed è attraverso questa descrizione che possiamo riassumere il libro di Nunzio Russo, La voce del Maestrale, con il quale ci riporta in terra di Sicilia e nelle atmosfere contrastanti che la caratterizzano. Terra di orgoglio mai sopito e di quella durezza, tipica di chi affronta un vento freddo e il mare in tempesta, che sfocia nella violenza e nei drammi che tutti noi conosciamo, anche solo marginalmente. Una trama che si dipana attraverso la storia, presentando una saga familiare dal tipico sapore nostrano. Imprenditori di lunga tradizione, i protagonisti vivono la realtà con dignità e tenacia, affrontando le avversità a testa alta e senza mai cedere agli elementi, ma solo alla voce del proprio cuore. Tuttavia, per poter comprendere a fondo le contraddizioni di questa magnifica Terra, è necessario viverla, immergersi nella cultura e nel quotidiano, nei colori e nello spirito che solo la Sicilia è in grado di offrire.

Domenica 7 settembre, Nunzio Russo ha ritirato il Premio Elmo (un ampio articolo è stato inserito QUI), conferitogli per il successo ottenuto con il suo libro. Un trionfo più che meritato, che premia la cultura italiana in ogni sua forma, garantendo quel passaggio ai posteri che tanto auspichiamo. Proprio per favorire la divulgazione degli aspetti culturali più tipici, presenti nella letteratura italiana, La voce del Maestrale è ora proposto in offerta su Amazon.

Lo scrittore palermitano Nunzio Russo ha vinto la sezione Scrittori del “Premio Elmo 2014”, che si terrà a Rizziconi (Reggio Calabria) sabato 6 e domenica 7 settembre, con il romanzo storico “La Voce del Maestrale” che segna il suo esordio letterario. Discendente da una antica famiglia di imprenditori, Nunzio Russo ha dato vita ad una saga familiare che, dipanata tra lo splendore della campagna siciliana e le terre bruciate dal caldo sole africano, attraversa generazioni di produttori pastai legati dall’onore e dal rispetto di valori imprescindibili, di cui la violenza del potere mafioso non potrà, comunque, avere ragione. Tutto coniugando l’amore per la sua terra ad una prosa elegante e raffinata. La voce del Maestrale sarà presentato al pubblico calabrese sabato 6 settembre, alle 21, nella piazza Vittorio Emanuele II, nel corso della serata “Chiacchierando di ordinaria cultura” condotta dalla giornalista Maria Teresa Papale, presidente dell’associazione “Arte & Cultura a Taormina”.

Giunto alla sua terza edizione, il Premio Elmo rappresenta un prestigioso riconoscimento istituito ed organizzato dall’associazione Piazza Dalì (presieduta da Gianmarco Pulimeni), che vede il patrocinio della Regione Calabria, del comune di Rizziconi e la collaborazione dell’associazione Arte&Cultura a Taormina, oltre che di Auser, @thena ed Etnicamente. Scopo è dare attenzione ad una mediterraneità comune che è anche prolifica culla di ingegni e di talenti nonché di un humus culturale condiviso dalle regioni del Sud Italia. Il Premio Elmo rivendica, così, la sua attenzione ad un territorio dove “fare cultura” costituisce già di per sé un atto ostentatamente “straordinario”.

Il Premio Elmo, diviso in sezioni, premia personalità distintesi a vario titolo nel campo artistico, culturale, sociale. Il vincitore del “Premio Elmo 2014 Speciale Mediterraneo” è lo stilista marocchino trentenne Hicham Ben’ Mbareck, arrivato nel 1988 a Firenze come pasticcere ed oggi creatore di moda di successo in un piccolo atelier accanto l’Arno dove, mescolando tradizione marocchina e glamour italico, disegna e realizza cinture, scarpe e giubbotti in pelle di grande originalità all’insegna dell’integrazione tra i popoli e le loro culture. Il suo marchio è “Benheart”, un mix di termini anglo-arabi che significano “figlio del cuore”, perché Hicham Ben’ Mbareck è veramente “figlio” del cuore che oggi porta in petto, ri-nato grazie al cuore di un donatore italiano quando il suo, mentre giocava a pallone, si è fermato per ben sette volte. Così “musulmano col cuore da cristiano” come orgogliosamente ama definirsi, lo stilista marocchino ha disegnato e fatto sfilare con successo a Pitti Uomo i suoi giubbotti “antirazzismo”, regalandone poi tre ai tre “oriundi” della Nazionale italiana, Balotelli, El Shaarawy e Dani Osvaldo.
 
La sezione “Associazioni e Fondazioni” vede vincitori del “Premio Elmo 2014” ben due realtà di eccellenza sfoggiate entrambe dalla Regione Basilicata. Una fondata da Rino Cardone, giornalista caposervizio TGR Rai, saggista, poeta, appassionato critico d’arte, entusiasta organizzatore e rigoroso curatore di mostre, che ha intitolato alla memoria della giovanissima figlia – il cui sogno era di fare il medico in Africa – l’associazione “Sefora Cardone Onluss” dedita all’aiuto dei più poveri e di chi è in difficoltà con la realizzazione d

"Giunto alla terza edizione, il prestigioso riconoscimento istituito ed organizzato dall’associazione “Piazza Dalì”, presieduta da Gianmarco Pulimeni, che vede il patrocinio della Regione Calabria, del Comune di Rizziconi e la collaborazione dell’associazione “Arte&Cultura a Taormina”, oltre che di “Auser”, “@thena” ed “Etnicamente”, non solo raddoppia le sue giornate e consolida, con ospiti e premiati, il “ponte” culturale costruito idealmente negli anni scorsi tra la Sicilia e la Calabria ma, allargando sempre più obiettivi e confini, da un lato risale lo Stivale coinvolgendo anche la Basilicata mentre dall’altro, con l’istituzione del “Premio Speciale Mediterraneo”, si spinge sino a lambire le coste del Nord-Africa. Nel nome di una mediterraneità comune, prolifica culla di ingegni e talenti, e di quelhumus culturale condiviso dalle regioni del Sud Italia – figlie di una storia millenaria che ieri rifulgeva della luce della Magna Grecia ed oggi subisce il crepuscolo di mortificanti gap strutturali socio-economici – il “Premio Elmo” rivendica così la sua attenzione ad un territorio dove “fare cultura” costituisce già di per sé un atto ostentatamente “straordinario”. 

Un palmarés di spicco quello proposto, che vede fra i vincitori nella sezione “Artisti” due pittori entrambi calabresi. Francesco Bulzis e Tina Sgrò, definita dal critico e storico Rolando Bellini “espressione di punta, di primissima linea sulla scena artistica contemporanea”.Nella sezione “Associazioni e Fondazioni” vede vincitori del “Premio Elmo 2014” ben due realtà: una fondata da Rino Cardone, giornalista caposervizio TGR Rai, saggista, poeta, nonché appassionato critico d’arte; l’altra, la Scuola del Graffito Polistrato di Montemurro (PZ), iniziativa artistica unica e particolare fondata nel 2003 da Giuseppe Antonello Leone.  Per la sezione “Giornalisti” il “Premio Elmo 2014” rende onore a Manuela Iatì, giovane giornalista di Reggio Calabria fortemente impegnata nel sociale e nei problemi ambientali. Mentre il vincitore del “Premio Elmo 2014 Speciale Mediterraneo” è lo stilista marocchino trentenneHicham Ben’ Mbareck.
La sezione “Scrittori” omaggia il successo – un vero exploit – di un autore al suo esordio letterario: Nunzio Russo, scrittore palermitano, discendente da una antica famiglia di imprenditori che, coniugando l’amore per la sua terra ad una prosa elegante e raffinata, ha dato vita con “La Voce del Maestrale”ad un grande romanzo storico, una saga familiare che, dipanata tra lo splendore della campagna siciliana e le terre bruciate dal caldo sole africano, attraversa generazioni di produttori pastai legati dall’onore e dal rispetto di valori imprescindibili, di cui la violenza del potere mafioso non potrà, comunque, avere ragione.
E proprio la “La voce del Maestrale” sarà presentato al pubblico calabrese sabato 6 settembre, alle ore 21, nella piazza Vittorio Emanuele II, nel corso della serata “Chiacchierando di ordinaria cultura” condotta dalla giornalista MariaTeresa Papale, presidente dell’associazione “Arte & Cultura a Taormina”, cui parteciperanno oltre ai premiati, numerosi

Nel caldo sole che accompagna i giorni in una terra ricca di storia, cresce la notorietà del Premio Elmo. Dedicato a San Teodoro, soldato di Roma e martire cristiano vissuto tra il III e IV secolo, l’edizione 2014 ha donato due giorni di eventi che hanno fatto di Rizziconi (RC) centro di cultura aperto sul mediterraneo.

Le associazioni dei giovani – Piazza Dalì e Gianmarco Pulimeni in testa – hanno sostenuto l’evento con entusiasmo. Riconoscimenti a personalità del sud impegnate nell’arte, nel giornalismo, nella scrittura e nel sociale. La prima serata Chiacchierando di Ordinaria Cultura, nel corso della quale è stato presentato il romanzo La Voce del Maestrale, è stata condotta dalla giornalista e critica cinematografica Maria Teresa Papale, presidente di Arte & Cultura a Taormina. La cerimonia di premiazione è stata presentata da Marina Malara di Rai Calabria.

"Nell’andare alterno dell’esistenza, alle volte si presentano unici eventi. Il riconoscimento del Premio Elmo 2014 a La Voce del Maestrale e al sottoscritto è una delle testimonianze, perché giunge a nove anni dalla prima uscita del romanzo, oggi pubblicato da Edizioni Esordienti Ebook (in stampa la IV ed.). Bisogna sempre credere nell’onesto lavoro, in tutti i campi delle umane attività, come un tempo è stato patrimonio dei nostri nonni e dei nostri genitori. Un invito alla riscoperta dei valori più importanti. E’ questa la magia  del Maestrale". Sono stati i pensieri di Nunzio Russo, vincitore nella sezione scrittori.

Nei link, è possibile leggere la rassegna stampa. A seguire, le immagini dei premiati.

edizioniesordientiebook.altervista.org/premio-elmo-2014/

http://www.ilcaleidoscopio.info/Comunicati

pc.tnx.it/premioceleste/ita_artista_news/idu:75923/idn:28966/

www.giornalistitalia.it/premio-elmo-giornalista-manuela-iati/

http://ildispaccio.it/agora/39-reggio-calabria/53769-rizziconi-rc-il-6-e-il-7-settembre-la-terza-edizione-del-premio-elmo

247.libero.it/dsearch/premio+elmo/

www.tuttoqui.it/node/12032

www.mnews.it/2014/09/lassociazione-piazza-dali-presenta-la.html

www.calnews.it/index.php

Tecnopolo Reggiano (ex Padiglione 19). Sono lieto di annunciare che  i lavori di restauro della selezionatrice da semola  Reggiane degli anni  ’30 sono terminati.

La macchina, donata da Nunzio  Russo ed Angelo Cascino di Termini Imerese,  è tornata al suo splendore ed all’ interno del Tecnopolo dell’ Università di Modena e Reggio, in Piazzale Europa a Reggio Emilia, testimonia la capacità e la laboriosità delle  maestranze delle Reggiane.

Un particolare ringraziamento a tutti coloro che mi hanno affiancato in questo non semplice progetto  durato oltre due anni.

Adriano  Riatti  

Curatore dell’Archivio Digitale OMI REGGIANE presso la Mediateca dell’Università degli Studi di Reggio Emilia

Si consiglia di utilizzare alici del mediterraneo, per questa ricetta siciliana della tradizione.
 
PASTA CON LE SARDE
 
Ingredienti (per 6 persone):
 
500 gr. Bucatino o Spaghettone 3 mm 
150 gr. Finocchio selvatico
400 gr. di Alici
4-5 cucchiai di Olio extra vergine di oliva
1 Cipolla bionda
6 Pomodori pelati
150 gr. Mandorle
4–5 Filetti di acciughe
Zafferano
Uva passa
Basilico
Pinoli
 
Preparazione:
 
Si lessano nell’acqua in cui dovrà bollire la pasta 150 gr. di finocchio selvatico, quindi si mettono gli spaghettoni, si scolano insieme pasta e finocchio, e si condiscono con il sugo di sarde preparato a parte.
Si toglie la spina a 400 gr. di alici e si mettono a cuocere in casseruola con 4 – 5 cucchiai di olio extra vergine di oliva, 1 cipolla affettata fine, 6 pomodori pelati e tagliati a pezzi, un pizzico di zafferano, uva passa, basilico e pinoli.
Si tostano 150 gr. di mandorle, e si scaldano in padella con 4 – 5 filetti di acciugha.

A questo punto si condiscono gli spaghettoni e il finocchio con il sugo di sarde, si cosparge di mandorle tostate e si mette in teglia, intramezzando sempre con il sugo di sarde. Si ricopre ancora con le mandorle tostate, si condisce con un filo di olio extra vergine di oliva crudo. Passare al forno, ben caldo, per 10-15 minuti. 

La Voce del Maestrale presentata dall’autore Nunzio Russo al XXVII Salone Internazionale del Libro. Il romanzo gira l’Italia e racconta il ‘900 di una Sicilia sempre bella. "La Voce del Maestrale" di Nunzio Russo, è distribuito dalla piattaforma Stealth sui maggiori web store del mondo: amazon, kindle store, lafeltrinelli, bol… La prestigiosa edizione cartacea è in vendita sul sito dell’editore www.edizioniesordienti.com – sul sito del distributore italiano www.danaelibri.it/libreriaonli­­ne/online.asp – e, naturalmente, in libreria indicando il codice internazionale ISBN 978 – 88 – 6690 – 090 – 0. Tutto sul romanzo siciliano visitando il sito dell’autore www.nunziorusso.it 

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