Che tipo d’industria è questa? E’ la produzione delle idee o, se volete, la costruzione di sogni che nella mente diventano realtà spesso tangibili. Vi assicuro che di queste fabbriche ne esistono tante, e forse più di quelle che sono dotate di capannoni e costosi macchinari. L’opificio di cui scrivo è fatto da un foglio di carta e una matita. E’ quanto basta per lavorare e mettere insieme parole.
Ho incontrato on-line Piera Rossotti Pogliano, scrittrice e critica letteraria, ma sempre e con amore insegnante di liceo. Con lei ho parlato di scrittura, di editori e altro ancora. La conversazione si è deciso di inserirla fra queste pagine così com’è nata,e quindi priva di modifiche o editing come raccomanda chi opera su Internet.
Il risultato appare interessante, articolato e soprattutto sincero. Piera è anche responsabile del servizio gratuito di Lettura Incrociata offerto dal sito Il Rifugio degli Esordienti. Il suo primo romanzo, Il diario intimo di Filippina de Sales marchesa di Cavour, è stato finalista del Premio Italo Calvino 2000 ed è stato pubblicato dalle Edizioni Angolo Manzoni di Torino.
Conversando con un’amica scrittrice…
Nunzio. Penso ad una chiacchierata su argomenti che interessano i molti che scrivono e sperano un giorno di pubblicare. La scrittrice Piera Rossotti che cosa si domandava prima di osservare la sua opera esposta in vetrina? E dopo le vendite in libreria, quali sono state le riflessioni tratte da quest’esperienza?
Piera. Diciamo, in primo luogo, che mi sono sempre definita una signora che ha avuto voglia di scrivere un libro, mentre il mio editore dice che sono una scrittrice esordiente. In altre parole, "scrittore" non ci si autodefinisce, te lo deve dire qualcun altro che lo sei. Sinceramente, scrivendo Diario Intimo, non mi sono posta problemi di pubblicazione o altro e, molto ingenuamente, pensavo che sarebbe bastato sottoporre il libro a qualche editore e, se valido, sarebbe stato pubblicato. Beh, è andata praticamente così. L’unico biglietto di presentazione è stato arrivare tra i finalisti del Premio letterario Calvino, ma forse non sarebbe neppure stato indispensabile. Vedere in vetrina il proprio libro, sapere che c’è gente che lo compera, leggere le cose che mi scrivono tante persone che non conosco (adesso ho anche un angolino di forum sul sito di Editoronweb), fa un curioso effetto: il libro è diventato dei lettori, delle interpretazioni che i lettori possono dare, in un certo senso non è più mio. E’ un passaggio leggermente doloroso, ma necessario per "tagliare il cordone ombelicale" e avere voglia di scrivere altro.
Nunzio. Cara Piera, è venuta a trovarmi una ragazza, un’aspirante autrice con un romanzo nel cassetto. Mi ha chiesto come riuscire a trovare un editore. Aldilà dell’eccessiva lusinga, ho avuto difficoltà a rispondere. Bisogna, in sostanza, aver già avuto successo ed essere noti, conosciuti (Bruno Cotroneo * L’Aspirante scrittore e l’Editoria * Oceania Edizioni, 1995). Però, se non si appartiene alla fortunata schiera di chi ha fatto carriera in altro campo, può essere utile. .
Piera. Chi è già noto per qualche motivo (perché è un uomo politico, un attore, un cantante ecc.), è ovvio che non ha difficoltà a pubblicare un libro. A volte, perdonatemi la malignità, neppure a scriverlo, ci sono i "negri" pronti a farlo per lui, basterà che il personaggio noto ci metta il suo nome… Ma non è questo il tipo di pubblicazioni che interessa, credo. Qui parliamo di gente che ha voglia di scrivere, che crede di aver scritto qualcos
Tratto da La Voce del Maestrale
“E mentre il cielo si riempiva di stelle e la luna rischiarava i fertili campi di una volta, la voce del maestrale si trasformò in un canto di gioia”.
Tratto da La Voce del Maestrale
"Continuò a parlare seduto sulla rotonda, mentre il tramonto velava ogni cosa e striava di cupe venature arancio le nubi che avanzavano dal mare".
Tratto da La Voce del Maestrale
"Nino Ventura scendeva da Mezzocannolo e affrontava i chilometri in discesa che lo separavano da Granata. Aveva comprato una motocicletta per i suoi spostamenti. Era una Iso Rivolta 125 bicilindrica. Gli occhi gli lacrimavano abbondantemente. aveva vegliato, e poi si era appisolato prima dell’alba e non aveva sentito il suono della sveglia. era in ritardo. Alle sei del mattino doveva essere al pastificio, per aprire la porta agli operai che terminavano il turno di notte e si trovavano chiusi dentro la fabbrica. L’aveva decretato il barone trent’anni addietro, quando c’era la fame e la gente rubava molto piu’ di adesso, per quanto il furto per mangiare non fosse necessario ai dipendenti dei Musumeci". (cit. La Voce del Maestrale)
Expected soon the English translation of the novel by Nunzio Russo. Following some pictures from Russo family archive. These images have inspired the Sicilian writer.
Condotta in maniera impeccabile e con grande professionalità da Milena Privitera, la presentazione del libro “La Voce del Maestrale” di Nunzio Russo ha dato vita ad una coinvolgente serata dove le vicende dell’imprenditoria siciliana si sono intrecciate a vividi ricordi di famiglia, la “storia” si e’ travestita da “romanzo”, il testimone della lotta contro le sopraffazioni e la violenza e’ passato integro alle generazioni che si succedono…
L’associazione “Arte & Cultura a Taormina” ringrazia Babilonia Taormina Officina Culturale ed il Metropole Taormina Maison d’Hôtes per avere collaborato alla riuscita di un evento così culturalmente intenso e significativo.Un grazie, particolare, all’amico Armando Vincenzo Vinciguerra Jacoterrano che, immancabile, immortala con le sue splendide foto i nostri eventi!
Nunzio Russo narra con una prosa elegante la storia di alcuni uomini che hanno fatto l’imprenditoria del Sud con enormi difficoltà e che hanno dovuto soccombere soprattutto a causa dei costi di trasporto e dell’assenza di una rete autostradale ai produttori delle regioni settentrionali ad aziende molto più grosse, più all’avanguardia e vicine ai mercati.
Oggetto: da Barbara
Carissimo Nunzio,
questa notte ho terminato di leggere "La Voce del Maestrale" e ti scrivo per complimentarmi con te innanzitutto per la scrittura e poi per la complessità della storia: una saga familiare che tocca momenti storici di importanza fondamentale, ma anche momenti familiari e sentimentali.
Il maestrale diventa uno dei protagonisti del romanzo e con lui la tua Sicilia. Ne traspare il tuo amore profondo per la tua terra e un’ottima conoscenza del territorio.
Ti ringrazio per questo omaggio che mi ha fatto meglio conoscere te, la tua terra e l’amore per tradizioni che non conoscevo. Ma sa essere anche un messaggio chiaro contro il sistema mafioso e una voce di speranza.
Un abbraccio
Barbara
13 maggio 2010